Libro 1, Capitolo 16: Gli esami della Quinta Casa

Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Sedici: La botola

Per gli studenti di Hogwarts era appena iniziato il periodo degli esami, il momento scolastico dove veniva richiesto, oltre alla verifiche delle capacità magiche acquisite, anche un'alta capacità di sostenere la pressione emotiva dovuta allo stress delle prove.
Anche Harry Potter sarebbe stato emotivamente più coinvolto se non avesse avuto, in cuor suo, una preoccupazione più grande del suo rendimento scolastico: il ritorno di Voldemort.
La sua cicatrice bruciò lungo l'arco di tutte le esercitazioni, come se fosse diventata un segnale permanente di pericolo per la sua vita.
A nulla valsero, poi, i consigli di Hermione di farsi visitare da Madama Chips.

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Libro 1, Capitolo 15: Il ritratto della discordia

Libro 1, Capitolo 15: Il ritratto della discordia
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Quindici: La Foresta Proibita

A notte fonda, Harry e Hermione furono condotti da un gongolante Argus Gazza al primo piano, proprio nello studio della professoressa McGranitt.
Non dovettero aspettare molto, La direttrice di Grifondoro apparve ai loro occhi accompagnata da Neville Paciock, anch'esso colto fuori dal letto nel tentativo di avvisare Harry di ciò che già sapeva: le intenzioni Draco Malfoy di tendergli un agguato.
Nonostante gli sforzi di Minerva di saperne di più, riguardo il vero motivo per cui non erano a dormire, nessuno dei Grifondoro proferì parola, ma questo non impedì all'insegnante di togliere 50 punti a testa ai tre studenti.

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Libro 1, Capitolo 14: I Custodi del Drago

Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo quattordici: Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia

A Hogwarts la fine delle vacanze pasquali aveva suscitato, nell'animo degli studenti, una forte nostalgia per quelle più lunghe, e meravigliosamente decorate, del trascorso Natale.
Soprattutto per Harry Potter, il periodo natalizio era stato molto più spensierato, meno carico di compiti scolastici, e reso assolutamente indimenticabile dall'arrivo di un prezioso regalo: il Mantello dell'Invisibilità appartenuto a suo padre.
Perlomeno, erano tornate le belle giornate di sole, come da tanto tempo non si vedevano, ma nonostante ciò, Harry passava la maggior parte del tempo libero rinchiuso in biblioteca: gli esami erano alle porte e Hermione non faceva passare un giorno senza ricordarlo.

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Libro 1, Capitolo 13: Lo strano caso del Golden Snidget Violafucsia

Libro 1, Capitolo 13: Lo strano caso del Golden Snidget Violafucsia
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo tredici: Nicolas Flamel

A Hogwarts, il nuovo trimestre scolastico era appena iniziato, sempre all'insegna della più frenetica ricerca di informazioni su Nicolas Flamel e sulle sue attività magiche.
Questo misterioso personaggio si stava ormai trasformandosi nella principale ossessione scolastica di Hermione, nella desolante rassegnazione di Harry alla rinucia al tempo libero e nella più cupa disperazione di Ron per l'assenza di altri argomenti di cui parlare.
Tuttavia, c'era anche una palpabile attesa per la successiva partita di Quidditch, che vedeva protagonisti i Tassorosso contro i Grifondoro, una gara che avrebbe potuto dare una svolta alla classifica di quest'ultimi.
Mentre le due Case stavano preparando meravigliose coreografie da esibire durante la partita, si diffuse, in modo virale, l'agghiacciante notizia della probabile designazione arbitrale: il Professor Severus Piton!

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Libro 1, Capitolo 12: Natale allo Specchio

Libro 1, Capitolo 12: Natale allo Specchio
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo dodici: Lo specchio delle Brame

Un mattino di metà dicembre, il castello di Hogwarts si svegliò sotto una pesante coltre di neve e il lago era diventato una spessa lastra di ghiaccio.
Tutti quanti non vedevano l'ora che cominciassero le vacanze, specialmente Eileen e Pietra Stregatto.
I due felini stavano pattinando sulla superficie ghiacciata del lago ad una velocità impressionante, facendo salti imprudenti, piroette da colpo della strega, e fantasticando sulla loro prossima gita natalizia.

«Hai già deciso dove andare a Natale?» chiese Pietra ad Eileen mentre si stava esibendo in una rotazione infinita su se stesso. «Trottolaaaaaaaahhhhh... miehhhhhhhhwoooooorrrrrrrrrrrr!!!».
Eileen non riusciva quasi più a distinguere gli occhietti del suo amico felino, quindi provò a concetrarsi sul panorama delle montagne davanti a lei, per evitare un mal di testa, e seraficamente miagolò: «Visiterò l'università di Cambridge per documentarmi sul significato simbolico e cromoterapico dei colori viola e fucsia secondo la cultura babbana. Magari, potrei scrivere anche un piccolo libro sullo stemma della nostra Casa, per gli studenti del primo anno e per te, sempre che il tuo cervello non sia stato frullato durante la rotazione... E tu dove andrai a far guai?».

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Libro 1, Capitolo 11: L'ingrediente sconosciuto

Libro 1, Capitolo 11: L'ingrediente sconosciuto
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo undici: Il Quidditch

All'inizio di novembre cominciò a fare molto freddo: tutte le mattine il terreno era coperto di brina e dalle finestre dei piani superiori si poteva scorgere Hagrid intento a scongelare le scope nel campo di Quidditch.

A metà campo, invece, Pietra Stregatto era intento a esaminare la superficie del terreno sbrinato con grande attenzione, utilizzando uno strano Omniocolo per felini, come se dovesse scoprire un microscopico tesoro da un momento all'altro.
La scrupolosa attività dello Stregatto aveva destato molta curiosità tra gli altri insegnanti, dal momento che l'erba gatta era coltivata da Pomona Sprite in serra e la stagione del Quidditch era da poco iniziata, sopra un campo di gioco in perfette condizioni.
Apparentemente, quindi, non c'era alcun giustificato motivo per cui qualcuno dovesse esaminare il suolo, millimetro per millimetro, a meno che non vi fossero previsti imminenti scavi archeologici, alla ricerca di reperti dell'epoca precedente alla costruzione del castello di Hogwarts.

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Libro 1, Capitolo 10: Duello all'arma bianca nei bagni di Hogwarts

Libro 1, Capitolo 10: Duello all'arma bianca nei bagni di Hogwarts
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo dieci: Halloween

Non erano ancora trascorsi tre giorni dalla cerimonia funebre di Babbo Stregatto che Silente aveva convocato una riunione urgente, per discutere riguardo la migliore custodia della Pietra Filosofale all'interno delle mura Hogwarts.
Il luogo della convocazione fu alquanto insolito, ma Albus era convinto che, in quel periodo, a Pietra facesse bene respirare un clima più familiare e rilassante rispetto all'austerità del suo ufficio.Si trattava della graziosissima Sala da tè, situata in una delle strade secondarie di Hogsmeade, normalmente frequentata normalmente da coppiette di ogni sorta.

Per l'occasione, Silente aveva affittato il locale per l'intera serata, con la scusa del sorteggio del calendario del nuovo campionato scolastico di Quidditch.
«Vorrei farle provare questo tè, un pregiato estratto di Rosa Cinese, per rinvigorire l'uomo sulle cui spalle pesano sagge decisioni da prendere!» disse Madama Piediburro all'anziano Preside.
Silente acconsentì con un inchino di ringraziamento e rispose: «Veramente delizioso questo profumo, complimenti!».

«Per lei, Severus, ho preparato un tè alla Rosa Alba, come ai vecchi tempi» sussurrò l'elegante padrona della sala da tè, strizzando un occhio al Maestro di pozioni.
Severus Piton si limitò ad un cenno del capo e prese la sua tazza decorata per accogliere la delicata fragranza di quel particolare tipo di tè, un aroma che rievocava, nei suoi pensieri, una flusso di ricordi dei momenti trascorsi da studente.
Era come se una Giratempo lo avesse riportato indietro, fino al giorno in cui la sua amica Lily aveva insistito, per la prima volta, per visitare quella sala da tè, e lui non era ancora entrato a far parte dei Mangiamorte.

«Mia cara Pomona, cara Minerva, desidero deliziarvi con un tè alla Rosa Damascena Saint Nicholas!» esclamò la bravissima negoziante servendo lentamente la bevanda nelle tazze delle due sorridenti professoresse.
«E per lei, Filius, qualcosa di unico, che la farà volare come un corvo... nero, eh! Un bel tè alla Rosa Moscata».
Vitious apprezzò la simpatica iperbole della donna e si lasciò versare il tè, ringraziandola per il bellissimo pensiero rivolto alla sua casa di appartenenza.

Alla fine, erano rimasti da servire solo Eileen Scintille e l'impaziente Pietra Stregatto, che tratteneva a stento l'acquolina in bocca.
La prima non vedeva l'ora di andare a comprarsi delle tende con gli stessi ricami con cui erano decorate le finestrelle di quel locale, mentre il secondo non vedeva l'ora di andare a pigrare, dopo un breve passaggio sulla sua lettiera piena di sabbietta all'aroma addolcente di erba gatta irlandese.
Madama Piediburro si avvicinò a loro, colma di eccitazione, con una nuova teiera, il cui profumo fece drizzare stranamente il pelo ai due felini, e canticchiò soave: «Per voi una prelibatezza assoluta, il mio capolavoro! Il sublime tè alla Rosa... Canina!!!».

«Miiiiiiiiiiieeeeeeeeeeeeewwwwoooooooooorrrrrrrr!!!!» miagolò a squarciagola Pietra, trattenuto a stento da Scintille, mentre i suoi artigli stavano affettando l'aria in cerca dell'obiettivo: la teiera!
Prudentemente, Madama Piediburro trotterellò di corsa in cucina con il vassoio, e ritornò immediatamente con le migliori bottiglie di idromele, per farsi perdonare "la svista canina!".
Messo di fronte ad un idromele di ottime annate, lo Stregatto accettò subito le scuse; sorseggiò lentamente il suo idromele con soddisfazione e si ricompose il pelo arruffato, accucciandosi sul morbido cuscino della sedia.

Dal momento che era già stato chiarito l'equivoco con Madama Piediburro, Silente finì di gustare la propria bevanda e diede finalmente inizio alla riunione. Il primo a prendere la parola fu il Professor Piton.
«I due ragazzi sono molto vicini alla verità» sibilò Severus in modo lapidario.
«Sono d'accordo! Ancora qualche ricerca in biblioteca e scoprirano cosa contiene quel pacchetto!» aggiunse la professoressa McGranitt. «Specialmente se Hagrid non terrà la bocca chiusa!»
«E se anche fosse, cosa cambierebbe? L'oggetto è al sicuro!» disse Pomona Sprite allargando le braccia.
Vitious scosse il capo e replicò: «Chiunque sia entrato alla Gringott per tentare di rubare il pacchetto, precedentemente ritirato da Hagrid, non è un mago qualsiasi! Costui è riuscito a entrare e uscire da quel luogo, ad alto livello magico di protezione, senza lasciare alcuna traccia!».

«Ovviamente, Filius» sussurò il professor Piton, «Ma il punto è...chi è stato? Non conosco molti maghi in grado di riuscire in una impresa del genere, forse si possono contare sulla punta delle corna di un Graphorn».
«Se non lo conoscessi bene, direi che potrebbe essere stato il balbettante Raptor!» esclamò divertita Minerva, ma il suo sorriso s'infranse nello sguardo serio di Silente, come un'onda del'Oceano Atlantico sulle famose Cliffs of Moher.

«Dunque miao, essendo due le corna del Graphorn ed escludendo il nostro Preside, basti pensare a quale mago oscuro potrebbe essere vitale ottenere il possesso di quell'oggetto, date le sue proprietà magiche» miagolò Scintille in vena suggerimenti, pensando a quello che i Babbani chiamavano "l'uovo di colombo".
Lo Stregatto era già alla seconda bottiglia di Idromele e barcollando sulla sua sedia miagolò: «E visto che non sono io il secondo, ghghghgh!!!...Hic! ...Perchè nessuno ha il coraggio di dire quel nome, hic?».

«Non abbiamo ancora le prove! Non sappiamo se Voi-Sapete-Chi abbia riacquistato il suo corpo! Non possiamo dare la caccia ad un fantasma allarmando tutti gli studenti!» sbottò la professoressa di Tassorosso allontanando la terza bottiglia di idromele dalle zampette di Pietra.
«In ogni caso, alla Gringott non è entrato un fantasma!» ribattè Vitious pulendo con calma le lenti dei suoi occhiali.
«Inoltre, è inutile dire che chiunque abbia tentato di rubare alla Gringott, tenterà il colpo anche al Castello di Hogwarts» sibilò in tono pacato Piton.

«Concordo!» esclamò Silente. «Severus, sai già chi devi tenere d'occhio, in questo periodo» dichiarò Albus Silente lisciandosi la barba.
Piton fece un gesto di assenso e aggiunse: «Tuttavia, i ragazzi sospettano che ci sia il pacchetto preso da Hagrid sotto quella botola».
A quel punto, Minerva decise di intervenire e aggiunse: «Non passeranno con Fuffi a guardia! Nessun sa come domarlo, eccetto Albus e...».

«E Rubeus!» interruppe Scintille, sempre più allarmata dal rapporto di amicizia che c'era tra Hagrid e Harry Potter «Pietra... ti senti bene?».
«Miaohaoahahahahhhoooollalà!...Ci penserà l'Ordine di Gattaca a proteggere i bambini, hic! Ma dal momento che Hermione non è loro amica, i cervelli di quei due non andranno molto lontano, hic!» miagolò Pietra prima di rotolare completamente brillo sotto il tavolo.
Curiosamente, gli Stregatti erano le uniche creature del mondo della magia capaci di ubriacarsi con pochi sorsi di idromele, figuriamoci due bottiglie!
«Devo dire che Pietra, nonostante le odierne apparenze, non è mai stato così sobrio nei suoi giudizi come stasera!» commentò imbarazzata Scintille, adoperandosi nel tentativo di rimettere lo Stregattaccio sulla sedia.

A sentir parlare della presunta povertà neuronale di Potter e del degno compare Ron Weasley, Severus Piton sembrò abbozzare un piccolo ghigno sarcastico, poi mormorò: «Siamo felici di ospitare nella scuola la signorina So-tutto-io.  E' molto preparata per la sua età, ma lei e Harry Potter pare che, al momento, siano destinati a viaggiare in due universi paralleli».
«Mmhhh... allora è deciso! L'Ordine di Gattaca si occuperà dei ragazzi» esclamò Silente tamburellando le dita sul tavolo «Severus agirà indipendentemente, secondo quanto richiederanno le circostanze, e noi altri, terremo occhi e orecchie ben aperti, soprattutto durante le partite di Quidditch, visto che sono tra gli eventi più pericolosi dell'anno scolastico!».

«Miao Minerva, non fare la taccagna con Harry, hic! Come minimo, devi regalagli una Nimbus 2000!!!» miagolò Pietra pensando alla povera camera blindata della direttrice di Grifondoro alla Gringott, sempre più vuota «A meno che tu non desideri lasciar vincere il campionato ai Serpeverde a zampe basse, e per il settimo anno di fila! Muahahahah!!! ...Hic! ...Ronzzzzzzz...».
Era appena terminata la riunione. Minerva aveva l'aria di chi aveva appena ingoiato un enorme knarl, mentre Severus Piton si stava apprestando a pagare gioiosamente il conto delle bottiglie di idromele bevute da Pietra Stregatto.
A Scintille, invece, non rimaneva altro che ricondurre lo Stregatto a cuccia, usando un incantesimo simile al "baule locomotor".

Era quasi mezzanotte, Madama Piediburro salutati gli insegnanti, chiuse la sua saletta da tè e buttò il barattolo vuoto di essenza di Rosa Canina nella spazzatura.
Si addormentò stanchissima, sognando una teiera con la coda e le zampette di un gattaccio che la inseguiva per tutta Hogsmeade senza tregua, fino alla mattina successiva.
Una settimana più tardi, alla consueta ora della posta, sei barbagianni e un gufo planarono sopra il vassoio della pancetta di Harry, lasciando cadere un pacco lungo e sottile, accompagnato da una lettera della Professoressa McGranitt per lo stesso maghetto.
Harry Potter aprì subito la lettera e ne lesse attentamente il messaggio:

"NON APRIRE IL PACCO A TAVOLA! Contiene la tua nuova Nimbus Duemila, ma non voglio che gli altri sappiano che tu hai ricevuto in dono una scopa, altrimenti tutti ne vorranno una. Oliver Baston ti aspetta questa sera alle sette al campo di Quidditch per il tuo primo allenamento. M. McGranitt".

Harry ebbe difficoltà a nascondere la gioia per il meraviglioso regalo, mentre porgeva il biglietto a Ron affinché lo leggesse.
Al contrario, non ci fu alcun problema, per Pietra Stregatto, a escogitare i suoi magistrali dispetti alla povera Minerva!
Avendo precedentemente intercettato il messaggio, con la scusa di un controllo dell'Ordine di Gattaca, lo Stregatto aveva già divulgato a tutti i giocatori di Grifondoro, mediante gufi postali della scuola recanti messaggi anonimi, che Minerva McGranitt aveva regalato ingiustamente ad Harry Potter la scopa del momento!!!

In quelle ore, ad alcuni studenti di passaggio nei sotterranei parve di aver udito Piton sghignazzare a più non posso, chiuso dentro al suo ufficio con un misterioso collega miagolante, un evento la cui probabilità di verificazione era pari solo all'ipotetico ritrovamento del Diadema perduto di Priscilla Corvonero!
Pertanto, gli studenti delle diverse case conclusero che doveva trattarsi di uno scherzo del solito Pix, anche se la voce di Piton sembrava autentica. 
In breve tempo, davanti all'ufficio della McGranitt, si formò una fila di giocatori imbufaliti a chiedere di vedere soddisfatte le proprie pretese e ad accusare l'insegnante di comportamenti discriminatori nei confronti dei bambini meno famosi.

Nonostante le spiegazioni circa l'eccezionalità dell'acquisto, Minerva dovette fare alcune concessioni sugli accessori e sulle divise ai suoi studenti, e questo ridusse drasticamente il suo conto in galeoni alla Gringott.
Perlomeno, il primo allenamento di Harry Potter con Baston fu molto promettente, e questo bastò a consolare totalmente la Professoressa McGranitt, avida delle future prestazioni del suo fuoriclasse.
Avrebbe venduto la spada di Grifondoro e tutti i suoi migliori lavori maglia, pur di strappare la Coppa del Quidditch ai Serpeverde!
La mattina di Halloween, gli studenti si svegliarono al profumo delizioso di zucca al forno che aleggiava per i corridoi.
Quel giorno Harry moriva dalla voglia di andare a lezione, per esercitarsi con quella magia che faceva librare in aria gli oggetti, l'incantesimo "Wingardiun Leviosa".
Solo Hermione Granger riuscì subito ad esibire un perfetto incantesimo di librazione, ma ciò fu anche motivo di ulteriore attrito con Ron Weasley, dal momento che i due Grifondoro si stavano esercitando in coppia.
«Lo stai dicendo male» Harry udì Hermione sbottare «Wingar-dium levi-o-sa: devi pronunciare il gar bello lungo».
«E fallo tu visto che sei tanto brava!» ribattè Ron.
Hermione lo eseguì con grande maestria e guadagnò anche dei punti per la sua casa, oltre al disappunto di Harry e Ron per la sua superbia. Alla fine della lezione Ron era di pessimo umore.

«Non c'è da stupirsi che nessuno la sopporti» disse a Harry mentre si faceva largo nel corridoio sovraffollato. «Quella ragazza è un incubo, parola mia!»
Harry si sentì urtare da qualcuno che lo superò frettolosamente. Era Hermione. Le intravide il volto... e si rese conto con stupore che era in lacrime. La ragazza li superò e sparì tra la folla accelerando il passo.

«Che ragazzacci insopportabili!» sbottò Eileen Scintille a Pietra, assistendo alla scena mentre erano entrambi appollaiati sul cornicione della tettoia del cortile, godendosi il panorama sopra le teste degli studenti che lo stavano attraversando. «Quei due sono quasi peggio di te!»
«Miao, è sempre il quasi che fa la differenza, ghghghgh!!!» sghignazzò Pietra a pancia all'aria, a prendere la tintarella del pallidissimo sole di Halloween. «In fondo, però, sono ancora cuccioli...possono sempre peggiore!».
I due felini si tolsero i loro collari magici perchè Pietra sosteneva che la tintarella integrale per Halloween avrebbe rafforzato la loro pelliccetta.

«Lo dicevano anche di te quando eri cucciolo!» riprese Scintille, sfogliando l'ultimo numero del Cavillo alla rubrica 'Le pozioni solari invernali che abbronzano anche di notte'.
«Miao, ma io sono rimasto cucciolo...è la coda che si allungata!Ghghghghgh!!!» replicò Pietra a occhi chiusi, immaginando di essere su una spiaggia delle isole Canarie a pescare i pesci shracke.
Eileen sospirò e si rimise accucciata sul cornicione indossando il suo paio di occhiali con lenti arcobaleno, mentre una bambina stava piangendo sola, soletta da qualche parte nel castello.
Una situazione che non le andava proprio giù!

Così, Eileen chiamò Mrs Purr e le ordinò di proteggerla dagli studenti bulletti con tutto il tatto e la delicatezza possibili, e senza dare troppo nell'occhio.
Probabilmente, l'amabile gatta di Gazza si lasciò prendere un po' la zampa, per via di quella forte solidarietà che contraddistingue il mondo femminile: nel giro di mezz'ora, l'infermeria si riempì di studenti e studentesse, quasi tutti di Serpeverde, colpiti da fatture Orcovolanti. Altro che non farsi notare!
Non sapendo più a che Nume votarsi, Madama Chip sommerse Silente di lettere di protesta, sospettando un uso smodato e non autorizzato di magie nei corridoi di Hogwarts da parte dei soliti ignoti.
Nel frattempo, Hermione Granger si assentò per tutto il pomeriggio e non si fece viva neanche in Sala Grande, dove stava per cominciare la meravigliosa festa di Halloween.
Ben presto, Harry e Ron vennero a sapere che Hermione si era rifugiata nel bagno delle femmine e voleva essere lasciata in pace.
I sensi di colpa per il loro comportamento inurbano affioravano nel malumore strisciante in cui era immersa la loro coscienza, ma nello stesso tempo, erano anche rapiti dal fascino della festa imminente, uno spettacolo mai visto prima. 
La serata iniziò con una fantastica coreografia magica di migliaia di pipistrelli i volo e tante zucche illuminate di ogni grandezza, mentre un sontuoso banchetto stava per essere servito su luccicanti piatti d'oro.
Tuttavia, proprio nel momento in cui Harry si stava servendo una golosa patata farcita e Ron lo stava per imitare, il Professor Raptor entrò nella sala di corsa, con il turbante di traverso e il terrore dipinto sul volto, annunciando a Silente la presenza di un enorme Troll di montagna nei sotterranei del castello.

Mentre tra gli studenti stava serpeggiando il panico, Mrs Purr si trovava al primo piano, precisamente davanti al bagno delle femmine dove si era rifugiata Hermione a piangere.
Viste le circostanze, l'agente felina Neon decise di prepararsi a proteggere la bambina, affrontando coraggiosamente l'enorme Troll che stava trascinando una clava nella sua direzione.
Prima, però, pensò di inviare il proprio Patronus ad Eileen e Pietra, facendo pervenire il messaggio d'allarme rosso felino: era un Patronus che assomigliava stranamente a un talpa, con il volto di Argus Gazza!
Ma proprio quando Mrs Purr stava per lanciare la sua prima fattura Orcovolante sul Troll, ancora a ragguardevole distanza, si sentì sollevare da terra dalle braccia di Argus Gazza e trascinare via dalla parte opposta.
«Vieni piccola mia, ti porto in salvo io! Andiamo a chiedere aiuto a Silente!» esclamò Gazza accarezzando una Mrs Purr contrariata e soffiante.
"Come sei intempestivo, mio salvatore!" pensò sarcasticamente l'agente Neon impotente. "Povera Hermione! Speriamo almeno che il buon Argus si sbrighi a chiamare qualche insegnante!".

Come ordinato dal Preside, tutti gli studenti furono guidati ordinatamente verso le rispettive sale comuni dai prefetti, o meglio dire quasi tutti.
Infatti, Harry e Ron erano appena riusciti a farsi largo a spintoni tra una folla di Tassorosso agitatissimi, quando improvvisamente il primo bambino afferrò il braccio del secondo.
«Ci ho pensato solo ora...Hermione!»
«Hermione cosa?»
«Non sa del Troll!»
Ron si morse un labbro.

Si diressero di corsa verso il bagno delle femmine quando, nascondendosi appena in tempo dietro un grosso grifone di pietra, videro Piton attraversare un corridoio e sparire alla loro vista.
«Che cosa sta facendo?» sussurrò Harry «Perché non è giù è nei sotterranei con gli altri insegnanti?»
«E che ne so io!» rispose Ron.
Poi, riuscirono a scorgere Piton dirigersi verso il terzo piano, ma non c'era tempo per pensare ad altro, se non a salvare la vita di Hermione Granger.

Intanto, ricevuto l'allarme rosso dal Patronus di Mrs Purr, Eileen e Pietra stavano già sgattaiolando dentro il bagno delle femmine, quando udirono un triste piagnucolio provenire da uno dei gabinetti. Perlomeno, la piccola Granger era ancora viva!
I due Stregatti decisero, allora, di nascondersi in un bagno adiacente, per lanciare un attacco a sorpresa al nemico.
Il Troll di Montagna non si fece attendere troppo e, trascinando sempre la sua clava, guadagnò lentamente il centro della grande stanza.

Pochi secondi dopo, però, Hermione, Eileen e Pietra sentirono il rumore della porta dei bagni delle femmine sbattuta violentemente e chiusa a chiave dall'esterno.
«Si può sapere chi è quell'idiota che ci ha chiusi qui dentro insieme con il Troll!?» sbottò Eileen preparandosi alla battaglia «Bah, miao! Non ha importanza, ridurremo quel Troll in polpette per il calamaro gigante!!! Pronto alla battaglia?».
Dietro di lei, Pietra Stregatto era diventato stranamente silenzioso e stava cominciando a sbiancare.
«Oh. adesso non mi dire che hai paura di un Troll quando l'altra settimana ti sei divertito a cavalcare un ippogrifo davanti a Hagrid, solo per spiegargli cosa fosse un rodeo babbano!!!» esclamò Scintille stupita, notando che Pietra si era appena rintanato dentro il water alle loro spalle. «Pietra! Mostra un briciolo di dignità!».

«Miao Scintille...ehm, nel caso non te fossi accorta, abbiamo dimenticato i nostri collari magici sulla tettoia del cortile! Come dire...siamo senza bacchetta!» miagolò lo Stregatto preoccupato, invitando Eileen a nascondersi nel piccolo antro di porcellana bianca, in attesa di elaborare un nuovo e rapidissimo piano.
Eileen sgattoiolò di corsa dentro il vaso sanitario, accovacciandosi sopra Pietra che affondò fino al collo nell'acqua dello scarico, poi chiuse il coperchio, come fosse il portello di carro armato Babbano.
«Che figura! Che figurahhhhh!!!» miagolò inviperita Eileen tappandosi il nasetto «Tu e la tua tintarella di Halloween! Speriamo che nessuno lo venga mai a sapere!».

«Miao, non ci rimane che il duello all'arma bianca!» disse a bassa voce Pietra Stregatto agitando un rotolo di carta igienica consumato come il vessillo con l'aquila di un'antica legione romana.
Eileen rimase per un'attimo pensierosa, poi domandò: «La carta igienica è divenuta un'arma magica a me sconosciuta oppure mi sta sfuggendo qualcosa?»
«Miao, intendevo dire che abbiamo i nostri artigli!» sussurrò Pietra mostrando gli zampini.
Eileen annuì e, con un velo di sarcasmo, aggiunse: «Ho sempre desiderato limare le mie unghiette smaltate sulla pelle di un Troll alto tre metri. Naturalmente, per risparmiare l'estetista, perchè non ci ho pensato subito! Grazie Pietra!».
Non c'era altro da fare, i due felini si prepararono a vendere cara la pelliccia, progettando un rischioso assalto agli occhi del troll, attaccando da direzioni opposte: almeno uno dei due sarebbe andato a segno.
Poi accadde l'impensabile!

All'improvviso, infatti, la chiave girò ancora, e la porta del bagno delle femmine si aprì di nuovo.
Harry Potter e Ron Weasley entrarono di corsa e si ritrovarono di fronte alla gigantesca creatura che, girata di spalle, stava avanzando tra le macerie dei lavandini distrutti, in direzione di Hermione Granger.
Uscita dal suo gabinetto per il gran fracasso, la maghetta si stava rannicchiando contro la parete opposta e aveva tutta l'aria di essere sul punto di svenire.
«Distrailo!» esclamò Harry disperato rivolto a Ron, e afferrato un rubinetto, lo scagliò con tutta la forza che aveva contro la parete.
Il Troll si fermò a pochi metri da Hermione, si girò goffamente e poi decise di dirigersi verso Harry, brandendo la clava.
«Ehi tu, cervello di gallina!» gridò Ron dal lato opposto della stanza, scagliandogli contro un tubo di metallo.

Nella confusione, si alzò un gran polverone di mattonelle infrante e, come piccoli razzi, arrivarono sulla testa del Troll uno spazzolone e una tavoletta di legno di una tazza di un water, ma nessuno dei tre maghetti se ne accorse.
Il Troll si fermò di nuovo, volgendo ora il suo sguardo orrendo verso Ron, e dando così il tempo ad Harry di aggirarlo.
Intanto, Eileen e Pietra non se ne stettero di certo con le zampe in zampa, e decisero di staccare dal pavimento il vaso sanitario dove si erano nascosti, per la verità, già precedentemente pericolante per il suo corretto utilizzo. Del resto, era giunto il momento di puntare sull'artiglieria pesante!
«Dai, corri, corri!» gridò Harry a Hermione, cercando di tirarla verso la porta. Ma la ragazza era paralizzata, incollata al muro, con la bocca spalancata per il terrore.
Le grida e il frastuono sembrarono rendere furioso il Troll che ruggì e si in direzione di Ron. Lui era il più vicino e non aveva scampo.

Fu allora che l'avanzata della creatura delle montagne fu rallentata da un tiro di artiglieria felina: il pesante water di porcellana bianca, scagliato in aria, disegnò una precisa traiettoria verso il Troll, facendo segnare un terribile colpo diretto sulla nuca dell'avversario.
Il Troll rallentò la sua azione, traballante e intontito com'era rimasto, ma Ron non aveva comunque vie di fuga.
«Dammi il cinque in zampa!» miagolò Pietra all'altra artigliera felina improvvisata «Centratooooohhh!».
Scintille era esausta, e brontolò: «Complimenti, si! Ma quando tutto sarà finito, il conto dell'idraulico lo pagherai tu!».
Pietra raggelò, come se la sua coda fosse stata schiacciata dalla clava del Troll.
«Ma dai, scherzavo! Silente rimetterà tutto a posto con un incantesimo, in un baleno!».
«Ah, già! E' vero!» mormorò lo Stregatto distratto, tirando un respiro di sollievo, ma i proiettili erano finiti!

Mentre i micidiali artigli degli Stregatti stavano uscendo fuori dai polpastrelli felini, Harry fece una cosa al tempo stesso molto coraggiosa e molto stupida: presa la rincorsa spiccò un salto e cerco di aggrapparsi al collo del Troll, cingendolo con le braccia da dietro. Il Troll neanche si accorse che Harry gli si era arrampicato addosso; ma non poté ignorare il lungo pezzo di legno che gli venne infilato su per il naso.
Quando Harry aveva spiccato il salto aveva in mano la bacchetta che era finita dritta dritta in una delle narici del bestione.
Ululando di dolore il Troll cominciò a far roteare la sua clava e a menar colpi, con Harry sempre aggrappato alla schiena che cercava di salvarsi la pelle.
Proprio in quell'istante, senza pensare a quello che stava facendo, Ron gridò: «Wingardium Leviosa!».
La clava sfuggì improvvisamente dalle mani del Troll, si sollevò in aria, in alto, sempre più in alto, poi lentamente invertì direzione...e piombò sulla testa del suo proprietario con un pesante schianto.
Il Troll vacillò e poi cadde a muso avanti con un tonfo che fece tremare tutta la stanza.Per fortuna, lo scontro con il Troll di montagna si era finalmente concluso, con tutti gli studenti sani e salvi.
Un attimo dopo, la professoressa McGranitt faceva irruzione nel locale, seguita da Piton e da Raptor che chiudeva il terzetto.
«E ora chi la sente la vegliarda?» mormorò Pietra accucciato tra le pareti di legno del gabinetto.
Lo Stregatto non si era reso conto di trovarsi con la pelliccia bagnata fradicia e puzzolente, come un pulcino appena uscito dall'uovo: uno spettacolo da far morire dal ridere tutti i pipistrelli e le zucche di Halloween!
Scintille lo zittì con un rapido gesto della zampa, anche se era lei per prima a trattenere a stento le risate.
«Che accidenti vi è passato per la testa?» chiese la McGranitt con una furia glaciale nella voce «Siete fortunati che non vi abbia ucciso. Perché non eravate nei vostri alloggi?».
Poi Hermione Granger parlò, offrì la sua originale spiegazione, più precisamente, la sua ingegnosa versione dei fatti, e i tre Grifondoro se la cavarono a buon mercato, ancora una volta, senza essere espulsi dalla scuola.

Dopo il congedo dagli insegnanti, ancora increduli, Harry, Ron ed Hermione tornarono alla sala comune, a festeggiare la loro vittoriosa notte di Halloween.
Per i maghetti, il "water volante" era rimasto un mistero insoluto, ma con tutti i fantasmi che stavano girando nel castello per Halloween, non fu difficile pensare ad un provvidenziale aiuto ultraterreno oppure ad un dispetto di Pix al bestione. In ogni caso, da quel giorno, Hermione Granger divenne loro amica.

Ormai, nel bagno delle ragazze erano rimasti solo Scintille e Pietra.
«Miao, è impossibile condividere certe avventure senza finire col fare amicizia!» miagolò lo Stregatto, portandosi via il rotolo di carta igienica come portafortuna «Beh, sarà meglio recuperare i nostri collari!».
«E' questo che mi preoccupa, ora Harry e Ron avranno a disposizione il cervello e le conoscenze di Hermione, la strega più dotata della sua età!» rispose Eillen togliendosi di dosso una lumaca cornuta.
Dal corridoio, all'improvviso, saltò fuori Pix, in vena di scherzi al corpo insegnanti; aveva sentito la loro miagolante conversazione, quindi, fece una piroetta in aria, e infine esclamò: «Praticamente come Pietra Stregatto che può contare su Eileen Scintille! Del resto, qualcuno dovrà pur far funzionare un cervello felino in due!!! Ahahahahahah!!!».
Poi il Poltergeist scappò via come una freccia, lasciando Eileen sghignazzante sotto i baffetti e lo Stregatto con il musetto ingrugnito,.. proprio come un Troll.
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Libro 1, Capitolo 9: Il mistero della scopa Gattiger

Libro 1, Capitolo 9: Il mistero della scopa Gattiger
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo nove: Il Duello di Mezzanotte

Finalmente, era giunto il tanto sospirato giovedì mattina della seconda settimana di lezioni, giorno in cui si sarebbe tenuta la prima lezione di Volo sul manico di scopa!
Harry avrebbe gioito e sarebbe saltato fino al settimo cielo, se non fosse stato per la notizia che gli studenti di Grifondoro e di Serpeverde avrebbero avuto lezione insieme, alle ore quindici.
E questo significava prepararsi a sopportare Draco Malfoy e suoi amabili compari per un intero pomeriggio!

In Sala Grande, la colazione era appena stata servita, quando Neville Paciock si accorse di aver ricevuto un pacco postale portato dal barbagianni di sua nonna, contenente una lucente Ricordella.
Le Ricordelle avevano sempre attirato l'attenzione di Pietra Stregatto o, per meglio intenderci, erano uno dei suoi passatempi preferiti: più le rincorreva, facendole rotolare a decine sul pavimento della sua Sala Comune, e più diventavano rosso fuoco!
Chissà di quante cose si dimenticava quel gattaccio!

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Libro 1, Capitolo 8: Domande e indigestioni

Libro 1, Capitolo 8: Domande e indigestioni
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo otto: Il Maestro di pozioni

«Guarda lì!»
«Dove?»
«Vicino a quello alto con i capelli rossi»
«Quello con gli occhiali?»
«Ma hai visto che faccia?»
«E la cicatrice, l'hai vista?»
Il giorno dopo, da quando ebbe lasciato il dormitorio, Harry fu inseguito da una miriade di bisbigli, e anche da Pietra Stregatto, con Eileen Scintille alle sue calcagna.

«Si può sapere che intenzioni hai con Potter? Non ti è bastato avergli somministrato una pozione pigrante per Stregatti, ieri sera?» chiese Eileen, preoccupata per i guai che lo Stregatto avrebbe potuto ancora forgiare nelle sue fucine.
Pietra le mise una zampetta sulla spalla e alzando l'altra zampetta proclamò: «Giuro solennemente sul Mago Stregatto Violafucsia, nostro antenato, che desidero solo miagolargli, ehm... cioè parlargli!»
«Troverà molto strano un felino che parla, non credi?» brontolò Scintille appoggiando la zampetta sopra quella del suo amico.

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Libro 1, Capitolo 7: Uno Smistamento miagolante

Libro 1, Capitolo 7: Uno Smistamento miagolante
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Sette: Il Cappello Parlante

I nuovi allievi maghi del primo anno furono condotti celermente in Sala Grande, accompagnati in fila ordinata da una Professoressa McGranitt alquanto nervosa.
Ogni volta che arrivava il giorno dello Smistamento, i guai che combinava Pietra Stregatto si abbattevano su di lei, come uno stormo di disgrazie alate, e pertanto doveva stare sempre in allerta per evitare il peggio!
In trepida attesa, invece, i piccoli maghi ascoltarono in silenzio il canto del Cappello Parlante, chiedendosi in cuor loro in quale Casa sarebbero stati meritevoeli di essere collocati.
Pietra Stregatto ed Eileen Scintille non si erano mai persi uno Smistamento in vita loro e avevano optato per un ottimo punto di osservazione, strategicamente individuato proprio sotto il tavolo centrale degli altri Professori, vicino ai piedi del Preside.

Finalmente, la Professoressa McGranitt, dopo aver lanciato uno sguardo torvo a Pietra, si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena, stranamente mordicchiato ad un angolo.
"Gattaccio spelacchiato! Me l'ha fatta un'altra volta. Dovevo chiudere la pergamena nell'ufficio di Silente!!!" pensò l'insegnante di Trasfigurazione mentre si apprestava ad iniziare la cerimonia.
«Quando chiamerò il vostro nome, metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati» disse la stessa Minerva, «Abbott Hannah!».
«Tassorosso!» esclamò il Cappello Parlante, dando inizio alla lunga processione di piccoli studenti verso di lui.

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Libro 1, Capitolo 6: Miagolio sull'Hogwarts Express

Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Sei: Il Binario Nove e Tre Quarti

Madame Amber Soffiastringhe e Sir Pepper Strappalacci, i famigerati fantasmi felini della Quinta Casa, si incontrarono come sempre zampettando a mezz'aria, proprio davanti all'aula di Difesa Contro le Arti Oscure.
Era il primo di settembre, ore dieci e trenta, e presto gli studenti del primo anno sarebbero giunti alla stazione di Hogsmeade con il treno espresso in partenza da Londra, dal magico Binario Nove e Tre Quarti.

«Mia cara Amber! Stanotte non ho riposato molto, sono mezzo morto!» miagolò Sir Pepper stirandosi ignobilmente con la coda trasparente che sfiorava gli elmi delle armature recentemente spolverate da mastro Gazza.
Amber alzò gli occhi al cielo e rispose: «Pepper giocherellone, hai tentato di fare una battuta da fantasma? C'è qualcosa che mi sta sfuggendo oggi? Abbiamo qualche novità che ci aiuti a scacciare questa noia mortale?».
Sir Pepper si staccò una pulce fantasma con una intensa grattata sulla testolina, quasi si stesse preparando ad esprimere un pensiero intellettualmente felino ma profondo, poi replicò: «Pare che stia arrivando una nuova celebrità ad Hogwarts, dopo di noi naturalmente: Harry Potter!».
«Pepper!!! Ma che razza di scherzi sono questi? Vuoi farmi venire un infarto? Non ti è bastata quella volta che mi hai raccontato quella frottola sulla derattizzazione del castello!» esclamò indignata Madame Amber.
«Miao, ma senti chi fa le battute! Invece, ti miagolo seriamente che Harry Potter sarà qui tra poche ore! Chi vivrà vedrà! Muahahahahah!!!» disse Pepper ridacchiando dispettosamente.
«Come zampetta il tempo! Quel bambino ha già undici anni. Oh beh, ma allora Pepper cosa faremo nei prossimi giorni? Prepariamo un comitato felino di benvenuto?» domandò Amber aggiustandosi il fiocco sul suo cappellino.
«Mia cara, una cosa è sicura... noi ci faremo sicuramente vivi!!! Muahahahahah!!!» rispose Sir Pepper sgattaiolando via come un fulmine, seguito da Madame Amber sulla scia della sua coda.

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Libro 1, Capitolo 5: Sogni e realtà

Libro 1, Capitolo 5: Sogni e realtà
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Cinque: Diagon Alley

Il mattino seguente, Harry Potter e Hagrid raggiunsero Londra in treno per gli acquisti scolastici. Tra i diversi compiti che Hagrid doveva svolgere, c'era quello di accompagnare il maghetto al piccolo pub della capitale chiamato "Il Paiolo Magico", dove era situato il famoso portale d'accesso per Diagon Alley!
Nessun babbano notava quel pub e anche Harry rischiò di oltrepassarlo, se non fosse stato richiamato all'attenzione dal suo amico barbuto.
"Forse, distrazioni a parte, solo i maghi e le streghe possono vedere questo luogo", pensò il bambino sopravvissuto.

L'accoglienza di Tom il barista e degli altri avventori del locale, fu alla pari di quella riservata a una stella dello sport babbano o ad una rockstar, anche se ben presto Harry sarebbe diventato un astro nascente del Quidditch, come suo padre prima di lui.
Proprio al Paiolo Magico, il bambino sopravvissuto fece conoscenza del suo primo professore di Hogwarts, il Professor Quirinus Raptor, insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.
Quest'ultimo era un tipo molto bizzaro, balbettante, indossava un turbante indiano e sembrava sfuggire alla stretta di mano di Harry come uno sgusciante serpente marino.
Questo dettaglio era apparso alquanto curioso, dal momento che nessuno dei maghi o delle streghe presenti nel locale avevano potuto fare a meno di stringere la mano del maghetto, per congratularsi a proposito del suo ritorno nel mondo magico e, in particolare, nella fantastica via di Diagon Alley.

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Libro 1, Capitoli 3 e 4: Ventimila miagolii sotto lo stretto della Manica

Libro 1, Capitoli 3 e 4: Ventimila miagolii sotto lo stretto della Manica
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Tre: Lettere da nessuno, e Capitolo Quattro: Il custode delle chiavi

A Hogwarts, era sempre stata tradizione che la Vicepreside si occupasse di preparare e mandare a buon fine tutte le convocazioni per la Scuola di Magia e Stregoneria. Ogni maghetto undicenne, iscritto di diritto dalla Piuma dell'Accettazione nel Libro dell'Ammissione, avrebbe dovuto ricevere una lettera contenente le principali informazioni, un sollecito a rispondere via gufo entro un determinato termine, e l'elenco di tutto l'occorrente per la proficua frequenza del primo anno di istruzione magica. Quell'estate, però, La Vicepreside Minerva McGranitt aveva un Tranello del diavolo per capello! Per la prima volta nella sua onorata carriera, una lettera di convocazione non era ancora giunta a conoscenza del destinatario. Il maghetto rimasto ancora ignaro dei suoi diritti scolastici, era proprio lui, Harry Potter. I colpevoli, invece, erano proprio loro: la famiglia Dursley!

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Libro 1, Capitolo 2: Cotto, oscuro e mangiato

Libro 1, Capitolo 2: Cotto, oscuro e mangiatoLiberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Due: Vetri che scompaiono

Erano passati dieci anni da quando i Dursley si erano svegliati una mattina e avevano trovato il nipote sul gradino davanti la porta di casa, ma Privet Drive non era cambiata affatto, neanche Hogwarts, e nemmeno Eileen e Pietra Stregatto.
Ancora un anno ed Harry Potter sarebbe stato convocato alla Scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts.
Per Silente era giunta l'ora che qualcuno, di sua fiducia, sorvegliasse il ragazzo con assoluta discrezione.
In particolare, era importante comprendere come la vita babbana vissuta fino a quel momento, lo avesse potuto preparare ad affrontare la peggiore delle verità: la sua storia e quella della sua famiglia.

Erano trascorsi alcuni giorni dal solstizio d'estate, l'anno scolastico si era ormai concluso e tutti gli studenti erano partiti per le vacanze.
Tuttavia, Silente aveva chiesto ad alcuni insegnanti di trattenersi ancora qualche giorno, per parlare con loro del futuro arrivo del bambino sopravvissuto.

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Libro 1, Capitolo 1: Un bambino per Mr Tibbles

Un bambino per Mr TibblesLiberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Uno: Il bambino che è sopravvissuto

I Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di affermare di essere babbani perfettamente normali, anche se la Signora Arabella Figg, loro vicina di casa, non avrebbe mai scommesso una scatola di cibo per gatti sulla loro presunta normalità.
La scarsa propensione a scommettere leccornie per felini della Signora Figg, era sicuramente una nota lieta e fortunata per il suo fedele gatto Mr Tibbles.
Arabella e il suo micio abitavano vicino ai Dursley, in una via chiamata Wisteria Walk.
Mentre Arabella era una adorabile Maganò, commerciante di gatti, Kneazle e dei loro incroci di razza, il suo gatto era orgoglioso di affermare di essere un incrocio tra un gatto e uno Kneazle perfettamente normale, ammesso che fare affermazioni, per un gatto, fosse normale.

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Presentazione delle Cronache della Quinta Casa

Care miagolanti Amiche e miagolosi Amici di Pottermore Guida,
Cronache della Quinta Casa - il blog fanfiction

desideriamo rendervi miagolamente partecipi dei motivi e dello spirito con i quali abbiamo deciso di intraprendere l'avventura di questa  divertente "fanfiction" che vuole umilmente affiancare la saga di Harry Potter.

E' ormai da molti anni che gli appassionati della nostra saga pregano invano J.K. Rowling di scrivere ancora qualche storia su Harry.
Qualcuno ha proposto un prequel (io), altri un sequel, alcuni storie parallele oppure lontane nel tempo.
Certamente siamo sempre entusiasti di leggere nuovi contenuti e approfondimenti su Pottermore: come dimenticare l'entusiasmante cronaca della Coppa del Mondo di Quidditch pubblicata nella Gazzetta del Profeta nell'estate del 2014? O il chiacchieratissimo articolo di Rita Skeeter sul futuro dei nostri eroi, pubblicato sempre in Gazzetta?

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