Libro 2, Capitolo 17: Il tesoro di Mordilla

Libro 2, Capitolo 17: Il tesoro di Mordilla
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo 17: L'Erede di Serpeverde

Percorso l'ingresso dell'immensa sala, debolmente illuminata, Harry tirò fuori la bacchetta, avanzando fino all'ultima coppia di colonne torreggianti contro le pareti.
Si ritrovò davanti la statua di un mago, alta fino al soffitto, dal volto antico e scimmiesco, e con una lunga barba rada che gli arrivava fino all'orlo della veste, scolpita fino a terra.
Tra i piedi grigi della mirabile scultura, che poggiavano sul pavimento levigato della sala, giaceva bocconi una figurina vestita di nero dai capelli rosso fiamma.

«Ginny!» bisbigliò Harry precipitandosi verso di lei. «Ginny! Dimmi che non sei morta! Ti prego, dimmi che non sei morta!».
Poggiò la bacchetta accanto a sé, prese la ragazzina per le spalle e la voltò. Aveva il volto bianco e freddo come l'alabastro ma gli occhi erano chiusi, il che significava che non era pietrificata.
«Ginny, ti prego svegliati!» bisbigliò disperato, scuotendola. La testa di Ginny ciondolò inerte.

«Non si sveglierà» disse una voce suadente.
«Tom... Tom Riddle?» chiese il Grifondoro colto di sorpresa dalla sua presenza in quel luogo misterioso.
Riddle annuì, senza levare gli occhi da Harry, poi gli rivelò che la sua amica era viva, anche se lo sarebbe stata ancora per poco.
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Libro 2, Capitolo 16: La storia del Fondatore Stregatto Violafucsia

Libro 2, Capitolo 16: La storia del Fondatore Stregatto Violafucsia
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo sedici: La camera dei segreti

Per Harry e Ron, l'ultima settimana di maggio si presentò foriera sia di buone che di cattive notizie, e persino di qualche rimpianto, ma almeno la scuola non era stata chiusa, sebbene il Mostro fosse ancora libero di vagabondare indisturbato per il castello.
La brutta notizia, che coinvolgeva tutti gli studenti, fu l'annuncio dell'arrivo degli esami scolastici a partire dal primo di giugno.
La McGranitt era così fermamente decisa a far rispettare tali verifiche che avrebbe fatto sostenere gli esami anche allo stesso Mostro, se necessario.
Da audace Grifondoro qual era, Minerva avrebbe avuto perfino il coraggio di bocciarlo con un "Troll", per poi subire le eventuali proteste dei genitori inviperiti e, soprattutto, le pietrificanti rimostranze del diretto interessato.

Invece, la buona notizia riguardava Mrs Purr e gli altri studenti pietrificati: le pozioni a base di Mandragole erano pronte.
Ben presto, i due Grifondoro avrebbero riabbracciato la loro amica Hermione.
Erano sicuri che lei non avrebbe omesso di raccontare neanche il più microscopico particolare sull'orrenda creatura che l'aveva aggredita, compresa la sua acconciatura.
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Libro 2, Capitolo 15: L'Illusionista di Beauxbatons

Libro 2, Capitolo 15: L'Illusionista di Beauxbatons
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo Quindici: Aragog

Nel parco del castello si sentiva il profumo dell'estate; il cielo e il lago erano di un blu pervinca e fiori grossi come cavoli sbocciavano nelle serre. Ma a Harry, che dalle finestre non vedeva più Hagrid andare per i campi con Thor alle calcagna, lo scenario non sembrava quello giusto.
Insieme a Ron, aveva tentato di andare a trovare Hermione, ma ora l'accesso all'infermeria era vietato ai visitatori, perché Madama Chips non voleva rischiare che il Mostro entrasse a dare il colpo di grazia agli studenti pietrificati.
Inoltre, con l'allontanamento di Silente, la paura era dilagata come mai prima di allora, e l'unica pista che avevano per le mani era l'allusione di Hagrid ai ragni.

Per la verità, anche agli Stregatti pesavano molto le assenze del Preside e di Rubeus, Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hogwarts.
Così, riuniti con il Libro Stregatto degli Stregatti, cercarono di preparare una sorta di strategia felina che permettesse di liberare la scuola dal Mostro, e al contempo ricondurre l'amico barbuto alla sua adorata casetta.
«Miao, se Potter e Weasley si metteranno in testa di zampettare dietro ai ragni, finiranno dritti nella tana delle Acromantule!» miagolò Daisy Stregatta sbattendo la porta del suo ufficio. «Un suicidio annunciato!».
«Inoltre, la Camera dei Segreti si trova in un luogo sconosciuto del castello, non di certo nella Foresta Proibita!»osservò miagolamente Eileen Scintille, intuendo un ipotetico conflitto con l'incarico affidato loro dal Preside sospeso. «In questo caso, infatti, la missione volta a scoprire l'ubicazione della Camera dei Segreti non coinciderà più con quella di proteggere il ragazzo, a meno che Minerva non accetti che noi...».
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Libro 2, Capitolo 14: Il destino dei Cavalieri di Violafucsia

Libro 2, Capitolo 14: Il destino dei Cavalieri di Violafucsia
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo quattordici: Cornelius Caramell

Nonostante la straordinaria avventura appena vissuta nel ricordo di Riddle, ovvero la terribile visione dei fatti accaduti cinquant'anni prima, Harry era ancora fermamente convinto che Hagrid non avesse mai inteso uccidere.
Aveva raccontato questa esperienza magica ai suoi amici un sacco di volte e, sebbene le loro conversazioni fossero state inconcludenti riguardo diversi argomenti, nessuno aveva manifestato dubbi sull'innocenza di Rubeus.

Questa volta, però, gli Agenti dell'Ordine dei Gattaca non avevano mancato l'appuntamento con i tre Grifondoro.
Da alcuni giorni, Mizar e Gemma, due "Mezzopelo", e cioè incroci tra Stregatti e Kneazle, erano praticamente diventati l'ombra felina di Potter: non si erano persi neanche una parola riguardo il viaggio magico all'interno del diario.
Tuttavia, udito il nome di Tom Orvoloson Riddle, a Mizar sfuggì un leggero miagolio di preoccupazione, mentre a Gemma si drizzò il pelo sulla schiena per i brividi.

«Miao, è mai possibile che questi studenti siano così sprovveduti da non sapere chi è Tom Riddle!?» mormorò Mizar guardando distrattamente un topolino grassottello attraversare incauto la Sala Comune. «Non miagolo che debbano diventare esperti in Storia della Magia di Hogwarts, ma speravo almeno che avessero dato un'occhiata negli archivi dei vecchi numeri della Gazzetta del Miagolio Profetico, disponibili in Biblioteca!».
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Libro 2, Capitolo 13: Il diario e la poesia segretissimi

Libro 2, Capitolo 13: Il diario e la poesia segretissimi
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo tredici: Il diario segretissimo

Hermione rimase in infermeria per diverse settimane.
Quando gli studenti tornarono dalle vacanze di Natale corsero varie voci sulla sua scomparsa, perché naturalmente tutti pensarono che fosse l'ennesima vittima.
Poi una folla sempre più numerosa di visitatori curiosi cominciò a infastidire anche Madama Chips, al punto che decise di nascondere la Grifondoro dietro una tenda, nel rispetto della sua riservatezza.
Harry e Ron andavano a trovarla tutte le sere. Quando ricominciò il trimestre le portavano i compiti del giorno.
Persino il professor Allock aveva inviato uno dei suoi originalissimi biglietti a Hermione, facendole gli auguri di pronta guarigione.
La simpatia che la ragazza provava per lui, provocava in Ron un profondo senso di disgusto, che raggiunse il culmine con il tentativo di Hermione di nascondere il biglietto dell'insegnante sotto il cuscino, come se fosse un tesoro prezioso da difendere.

In quelle settimane, inoltre, si erano susseguite numerose e frenetiche riunioni nell'ufficio del Preside.
Non c'erano in ballo soltanto la sicurezza della scuola e la ricerca della Camera dei Segreti, ma anche il comportamento di Pietra nei riguardi di Hermione Granger.
Fu così che l'ultima riunione ebbe, nella persona della professoressa McGranitt, l'assoluta protagonista della discussione, decisa com'era a presentare il conto al povero Stregatto.
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Libro 2, Capitolo 12: Un'amicizia millenaria

Libro 2, Capitolo 12: Un'amicizia millenaria
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo Dodici: La Pozione Polisucco

Appena entrati nell'ufficio del Preside, un'affascinante stanza circolare ricca di oggetti stravaganti e misteriosi, Minerva disse a Harry Potter di attendere l'arrivo di Albus Silente, lasciandolo in compagnia dei quadri che ritraevano i precedenti Presidi di Hogwarts.
C'era anche un'enorme scrivania con le zampe ad artiglio, e dietro di essa, su uno scaffale, era appoggiato un cappello da mago, frusto e straccio... il Cappello Parlante.

Il ragazzo esitò. Gettò un'occhiata circospetta verso le pareti, ai maghi e alle streghe apparentemente addormentati.
In fondo che male c'era se prendeva il Cappello e se lo metteva in testa un'altra volta? Solo per vedere... Solo per accertarsi che lo avesse effettivamente assegnato al dormitorio giusto.

Subito dopo averlo indossato, una vocina gli disse: «Pulce nell'orecchio, eh, Potter?».
«Ehm, si» mormorò lui. «Ehm... mi spiace disturbare... volevo chiedere...».
«Ti chiedi se ti ho messo nel posto giusto» disse il Cappello con grande perspicacia. «Devo ammetterlo, è stata una decisione particolarmente difficile. Ma rimango del mio parere». Il cuore di Harry gli balzò in petto.
E, a dispetto del pensiero di Harry, il Cappello continuò: «Saresti stato benissimo tra i Serpeverde».
Il ragazzo si sentì mancare il respiro, si tolse il Cappello e lo ripose sullo scaffale, poi replicò: «Guarda che ti sbagli!». Ma il Cappello non parlò più.

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Libro 2, Capitolo 11: Il Club dei Duellanti Miagolanti

Libro 2, Capitolo 11: Il Club dei Duellanti Miagolanti
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo Undici: Il club dei duellanti

Alcuni giorni dopo il furto degli ingredienti per preparare la Pozione Polisucco, il professor Silente e il professor Piton passeggiavano uno di fianco all'altro lungo il corridoio del terzo piano, riflettendo attentamente sui recenti e curiosi fatti avvenuti nel castello.

«Credo che Potter abbia usato un fuoco d'artificio del Dottor Filibuster, con innesco ad acqua. Perfino suo padre James avrebbe avuto più fantasia» sibilò sarcasticamente il Maestro di Pozioni con le braccia incrociate dietro la schiena. «A causa di esso, il liquido di una Pozione Dilatante è schizzato addosso agli studenti vicini al calderone, dove lo stesso fuoco d'artificio si è inabissato».
«E' da tanto tempo che non uso più quei fuochi d'artificio» commentò Silente esprimendo un certo rammarico «Forse sto un po' invecchiando».

«Inoltre, per rendere il ladrocinio più semplice, era stata mia cura lasciare la porta del mio ufficio socchiusa, con la Pelle di Girilacco e il Corno di Bicorno sul primo scaffale» proseguì Piton senza fermarsi a soppesare le parole del Preside.
«Immagino che, come diversivo, sia stato divertente, sgonfiotti a parte» rispose Silente abbozzando un sorriso. «Date le circostanze, un po' di iniziativa possiamo concedergliela, non credi?».

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Libro 2, Capitolo 10: Un ritorno inaspettato

Libro 2, Capitolo 10: Un ritorno inaspettato
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo dieci: il bolide fellone.

La Sala d'Ingresso della Quinta Casa di Violafucsia si trovava al terzo piano, in fondo all'enorme salone che aveva ospitato lo Specchio delle Brame.
L'accesso era consentito unicamente tramite una dispettosa Porta Gattaia mimetizzata, che conduceva poi alla Sala Comune degli studenti felini, comunicante, a sua volta, con le diverse aule e altre stanze segrete.
Inoltre, i Violafucsia potevano contare su una biblioteca dotata di migliaia di zampascritti.
Ad onor del vero, si trattava un piccolo 'gioiello' di struttura scolastica, nascosta nel cuore di Hogwarts.

Gli uffici dei professori, consistenti in quattro piccole stanzette, erano collegati tra loro da un breve corridoio, che finiva poi per unirle alla Sala Miagolante, l'equivalente della Sala Grande.
Sulla Porta Gattaia, apparentemente scardinata e tarlata, c'era un cartello recante una scritta ingannevole: "Magazzino dei quadri e degli arazzi da restaurare. Attenzione, Sfinge egiziana da guardia!".

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Libro 2, Capitolo 9: L'insospettabile Azzeccagarbugli

Libro 2, Capitolo 9: L'insospettabile Azzeccagarbugli
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo nove: La scritta sul muro

«La mia gatta! La mia gatta! Cosa è successo a Mrs Purr?» gridò Gazza appena raggiunse la torcia del corridoio dalla quale pendeva la sua povera micia inerte.
I suoi occhi sbarrati si posarono su Harry.
«Tu!» gridò il custode. «Tu! Sei stato tu ad uccidere la mia gatta! Sei stato tu a ucciderla! Io ti ammazzo! Io...».
«Gazza!».
Silente era giunto sulla scena del delitto, seguito da molti altri insegnanti. Superò velocemente Harry, Ron e Hermione e, in un attimo, staccò Mrs Purr dal braccio della torcia dove era appesa.
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Libro 2, Capitolo 8: Per un pugno di salsicce

Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo otto: La festa di Complemorte

Era già trascorsa una settimana da quando Daisy Stregatta aveva iniziato a insegnare a Hogwarts ed era entrata a far parte dell'Ordine di Gattaca, ma soprattutto, dal momento in cui aveva messo drasticamente a dieta il suo fidanzato felino.
Nei primi giorni di cambiamento delle abitudini alimentari, l'affamato e intrattabile Stregatto sognava a occhi aperti salsicce dorate con le ali, simili al boccino del Quidditch: volavano lontano da lui, Cercatore improvvisato, scomparendo tra le nuvole proprio nell'istante in cui stava per afferrarle.
Tuttavia, l'attività didattica non ne risentì troppo.
Le studentesse feline della Quinta Casa erano particolarmente attratte dalla materia insegnata da Daisy, "Teoria della Magia Floreale", e ciò contribuì ad accrescere l'interesse e la stima per la nuova insegnante, sempre simpatica e disponibilissima con tutti.
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Libro 2, Capitolo 7: L'insegnante di Magia Floreale

Libro 2, Capitolo 7: L'insegnante di Magia Floreale
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo sette: Sussurri e Sanguemarcio*

La Sala dei Trofei di Hogwarts aveva sempre esercitato un fascino particolare nei suoi visitatori: veniva considerata una specie di museo storico di tutte le attività magiche scolastiche meritevoli di lode e riconoscimenti, sia sportive che culturali.
Ogni sabato mattina, subito dopo colazione, Pietra Stregatto, Eileen Scintille e Severus Piton amavano ritrovarsi in quel luogo per ricordare le imprese scolastiche delle quattro Case, i leggendari guai combinati dallo Stregatto durante le partite di Quidditch e, infine, per organizzare le operazioni dell'Ordine di Gattaca della settimana successiva.

In verità, il professor Severus Piton era sopratutto affezionato ai trofei di Gobbiglie vinti da sua madre, ex studentessa di Serpeverde come lui, sopra i quali giaceva una leggera e nostalgica patina di polvere.
Sembrava che il maestro di pozioni non smettesse mai di osservarli, avvicinandosi ad essi come una falena notturna che vola verso la fiamma di una candela, ineluttabilmente attratta dalla sua luce.

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Libro 2, Capitolo 6: La Graffiolettera inaspettata

Libro 2, Capitolo 6: La Graffiolettera inaspettata
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo 6: Gilderoy Allock

Il giorno dopo a colazione, l'eccitazione di Harry e Ron per l'intrepido volo sulla Ford Anglia, accumulata nelle ore precedenti, crollò ai minimi storici.
La zuppa di porridge non fece in tempo a intiepidirsi che Hermione fece comprendere loro, a modo suo, che non aveva approvato quel comportamento irresponsabile.
Secondo la piccola strega, l'idea della macchina volante era stata una delle iniziative più idiote che avessero mai potuto prendere i suoi amici, e cominciava a pensare che Harry Potter e Ron Weasley fossero ancora presenti nella scuola esclusivamente in virtù di una sorta di "ala protettiva", dispiegata ovviamente da Albus Silente.
C'era un proverbio che Babbo Granger ripeteva sempre ai suoi assistiti con i denti cariati, che affermavano di aver usato lo spazzolino tutti giorni: "Il dentista che pensa male dei suoi clienti commette peccato, ma a volte, ci indovina!".
Ripetendo dentro di sé le parole di suo padre, come il verso di una poesia da imparare a memoria, la ragazza stava continuando a fissare in cagnesco i suoi amici e a portare freneticamente il cucchiaio su e giù dalla bocca, senza accorgersi che il suo porridge era già finito da un pezzo.

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Libro 2, Capitolo 5: Aperitivo da Tiffany


Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo cinque: Il platano picchiatore.


A Hogwarts, la mattina del primo giorno di settembre, ricorreva la tradizionale Festa per la commemorazione della vittoria di Sir Cadogan sulla Viverna di Wye, una terribile creatura simile a un drago che aveva terrorizzato la popolazione inglese ai tempi del Mago Merlino.
Per l'occasione, Pietra aveva sempre organizzato, per la gioia di tutti i fantasmi del castello e di Pix, un incontro di boxe magica tra armature stregate e raccolto le bizzarre scommesse tra dipartiti!

Lo Stregatto amava spacciare le due armature utilizzate per questo combattimento come le reliquie di due cavalieri della Tavola Rotonda, e precisamente di Sir Lancillotto e Sir Persifal, anche se lo stesso Sir Cadogan, loro ex collega, aveva sempre confessato di fare molta fatica a riconoscerne l'autenticità.
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Libro 2, Capitoli 3 e 4: I fantasmi felini della Casa di Violafucsia

Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo Tre: La tana, e Capitolo Quattro: Alla libreria il Ghirigoro

Un fresco venticello proveniente dal Lago Nero annunciava un altro mattino senza nuvole e senza Harry Potter al castello.
Anche il sole sembrava deciso a far la sua parte, illuminando ogni corridoio del castello esposto alle finestre decorate, che facevano filtrare, quasi ad arte, disegni di luce composti dai colori dell'arcobaleno.

Ad Hogwarts, il mese di agosto poteva considerarsi un periodo ludico perfetto per i due fantasmi felini della quinta Casa Violafucsia, Madame Amber Soffiastringhe e Sir Pepper Strappalacci.
Infatti, Amber e Pepper aspettavano sempre con grande trepidazione il solleone agostano, per cimentarsi nella caccia al loro adorato amico, Messer Angus Rosicafili, il loro ratto fantasma preferito.
Per la verità, i tre quattrozampe approfittarono dell'assenza totale di studenti, e del Preside, per estendere il "campo di gioco" a tutto il settimo piano, compresa la Torre di Astronomia, luogo che Silente aveva sempre chiesto di trattare con un occhio e una zampa di riguardo.

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Libro 2, Capitoli 1 e 2: L'antica leggenda degli Stregatti

Libro 2, Capitoli 1 e 2: L'antica leggenda degli Stregatti
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo Uno: Il peggior compleanno, e Capitolo Due: L'avvertimento di Dobby

Era da poco sorta l'alba sui tetti di Diagon Alley, annunciata dai primi bagliori riflessi dalle vetrine dei negozi in una miriade di giochi di luce.
Non ci volle molto tempo perché un magnifico sole infuocato di fine luglio cominciasse a splendere sulle strade ancora deserte, in attesa della comparsa delle streghe e dei maghi più mattinieri.
Se solo il famoso Harry Potter fosse stato presente in città, proprio quel giorno, ovvero il trentuno di luglio, avrebbe probabilmente ricevuto gli auguri di buon compleanno da parte di quasi tutta la comunità magica.
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Libro 1, Capitolo 17: Miagoliadi fuori programma

Libro 1, Capitolo 17: Miagoliadi fuori programma
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo Diciassette: L'uomo dai due volti

Era Raptor!
«Lei!» esclamò Harry con il fiato mozzo.
«Io» disse calmo Raptor. «Mi stavo proprio chiedendo se ti avrei incontrato qui, Potter».
«Ma io pensavo... Piton».
Quirinus Raptor rise mostrando sul suo volto un'espressione fredda e tagliente, divertito dalla facilità con cui Potter si era lasciato ingannare dai suoi pregiudizi su Piton e, principalmente, dal comportamento dello stesso Maestro di Pozioni che li aveva generati.
Con l'ausilio della Pietra Filosofale, Lord Voldemort avrebbe riconquistato il potere, avvolgendo e soffocando di nuovo, con la sua ombra oscura, simile a un Lethifold, tutto il mondo magico.

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