Libro 3, Capitoli 16 e 17: Operazione 'Stamberga Miagolante'

Libro 3, Capitoli 16 e 17: Operazione "Stamberga Miagolante"
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo sedici: La Profezia della Professoressa Cooman, e Capitolo diciassette: Gatto, Topo e Cane.

L'euforia di Harry per aver conquistato la Coppa del Quidditch e per essersi guadagnato una medaglia d'argento dell'Ordine di Gattaca durò almeno una settimana.
Tuttavia, nonostante che le giornate soleggiate invitassero gli studenti a passeggiare nei prati, gli esami scolastici erano ormai alle porte.
Eccezion fatta per Astronomia, il cui esame si sarebbe tenuto nel corso di una serata dopo cena, tutte le prove delle altre materie erano state inserite nelle mattine o nei pomeriggi della prima settimana di giugno.

Peraltro, nell'ultimo giorno degli esami, che vedeva protagonista la materia di Divinazione della professoressa Cooman, era stato fissato anche l'appello di Fierobecco.

"E si terrà qui" disse Harry, continuando a leggere un biglietto di Hagrid portato dalla sua civetta Edvige. "Verrà qualcuno del Ministero della Magia e... e un boia".
"Portano il boia all'Appello! Ma è come se avessero già deciso" esclamò Hermione stupita.
"Si" disse Harry.
"Non possono!" ululò Ron. "Ho passato secoli a leggere per Hagrid, non possono far finta di niente!".
Ma Harry aveva l'orribile sensazione che fosse stato il signor Malfoy a decidere per il Comitato per la Soppressione delle Creature Pericolose.
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Libro 3, Capitoli 14 e 15: Noli Me Tangere

Libro 3, Capitoli 14 e 15: Noli Me Tangere
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo Quattordici: L'ira di Piton, e Capitolo Quindici: La Coppa di Quidditch.

Dopo la seconda visita di Sirius Black alla Torre di Grifondoro, la sorveglianza del Castello di Hogwarts diventò ancora più stretta: il ritratto della Signora Grassa era stato restaurato e aveva ripreso il suo posto, un drappello di Troll Guardiani armati di enormi mazze marciavano minacciosi al settimo piano, e la squadra d'assalto 'Icebox', formata da stregatti del Clan scozzese McFreezer, sgattaiolava silenziosa nei corridoi del terzo piano con cappottine invisibili da battaglia.

Per la precisione, gli 'IceBoxes' rappresentavano una delle più temute marmaglie feline dell'intera isola britannica e, normalmente, dove zampettevano loro non crescevano più frigoriferi.

Giunto di recente al castello, su richiesta di Pietra, il famelico comandante Disaster McFreezer tentò subito di ingraziarsi la vicepreside direttrice di Grifondoro, il cui cognome 'McGranitt' aveva una indiscutibile assonanza con quello del suo Clan felino, prospettandole l'ipotesi di essere parenti alla lontana di terzo pelo.
Senza perdersi d'animo, Minerva preferì concedere poca confidenza a Disaster e rispondere con i fatti, depilandosi i peli delle orecchie e reclutando una seconda squadra di Troll Guardiani a protezione delle cucine di Hogwarts, nella vana speranza che servisse a qualcosa.

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Libro 3, Capitolo 12 e 13: L'indizio sopra il camino

Libro 3, Capitolo 12 e 13: L'indizio sopra il camino
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo Dodici: Il Patronus, e Capitolo Tredici: Grifondoro contro Corvonero.

Con l'arrivo del gelido mese di gennaio, le lezioni della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ricominciarono a ritmo serrato e, insieme con esse, rifiorì la speranza di Harry Potter di poter apprendere la tecnica magica per contrastare i Dissennatori, grazie all'aiuto offerto dal professor Remus Lupin.

D'altra parte, la partita tra Corvonero e Grifondoro non era un appuntamento molto distante, e lui era l'unico Cercatore a doversi guardare le spalle sia dalle guardie di Azkaban, che lo avevano attaccato nel corso della gara precedente, sia dalla sua direttrice, la quale aveva requisito la Firebolt per verificare l'esistenza di un eventuale malocchio, a seguito della 'soffiata' in buona fede della signorina Granger.

Harry sapeva che Hermione aveva agito con le migliori intenzioni, ma ciò non gli impedì di provare rabbia nei suoi confronti, e dire cose di cui doversi pentire.
"Quella ragazza assomiglia sempre di più a Percy" mormorò Harry assicurandosi che, vicino a lui, non ci fosse nessun altro che Ron. "Senza offesa per tuo fratello, naturalmente".

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Libro 3, Capitolo 11: Il regalo del Fondatore

Libro 3, Capitolo 11: Il regalo del Fondatore
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo Undici: La Firebolt.

Il giorno di Natale precipitò addosso a Harry Potter con lo stesso effetto di una valanga di neve o, per meglio dire, fu accolto dal ragazzo alla stessa stregua dell'arrivo una fantastica festa, alla quale non era stato invitato.
Con tutto quello che aveva udito a Hogsmeade, riguardo i rapporti tra i suoi genitori e Sirius Black, recuperare lo spirito natalizio sembrava un'impresa praticamente impossibile.
Eppure, proprio quando il suo desiderio di festeggiare avrebbe potuto prendere la forma di un treno errante sopra un binario morto, il morale di Harry fu parzialmente risollevato da un regalo inaspettato che attendeva di essere scartato sotto l'albero di Natale della Sala Comune.

Si trattava di un pacchetto anonimo indicante esclusivamente il suo nome, che conteneva una costosissima scopa Firebolt, la gemella della meraviglia che era andato a vedere tutti i giorni a Diagon Alley, durante le vacanze estive.
Non c'era alcun indizio sull'autore del regalo che aveva espresso così tanta generosità nei confronti del giovane mago, e questa circostanza insospettì Hermione Granger.
Infatti, la ragazza non mancò di manifestare le sue riserve verso un oggetto dalla provenienza sconosciuta, e quindi potenzialmente pericoloso.
Ma nonostante la preoccupazione dell'amica, Harry e Ron si schierarono all'insegna del più ingenuo ed eccessivo ottimismo e, dopo il solito tafferuglio quotidiano tra Crosta e Grattastinchi, decisero di scendere in Sala Grande, dove erano attesi per un pasto pieno di leccornie.

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Libro 3, Capitolo 10: La Trasmigrazione dell'Essenza Vivente

Libro 3, Capitolo 10: La Trasmigrazione dell'Essenza Vivente
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo Dieci: La Mappa del Malandrino.

Era quasi trascorsa una settimana da quando Harry Potter aveva lasciato l'infermeria e, come ogni sabato, la miagolante combriccola felina si recò nell'ufficio di Piton per farsi il solito goccetto serale prima di andare a cuccia, e scambiare due chiacchiere in allegria.

"Accomodatevi pure sui divani" sibilò il Maestro di Pozioni appena sentì bussare alla porta. "Ho fatto preparare dei tramezzini al salmone e una torta Sacher".
"Miao, ottimo Sev! ...Ed ecco qua la migliore burrobirra di Madama Rosmerta!" miagolò Pietra posando una piccola botte di legno sulla scrivania.

"Come fai a sapere che è la migliore?" chiese Eileen insospettita.
"Ehm, questa burrobirra era ben nascosta nel magazzino di Madama Rosmerta, quasi come un tesoro prezioso, ghghgh!" rispose lo Stregatto fregandosi le zampette. "Naturalmente, ho lasciato dieci galeoni per il pagamento vicino la cella frigorifera dove era rinchiusa, oltre la mancia di tre galeoni per il disturbo".
"Tre galeoni di mancia!" esclamò Daisy applaudendo. "Che cuore generoso!".
Pietra abbracciò la botte di burrobirra, quasi volesse cullarla, poi precisò: "Avrei desiderato lasciare di più a Madama Rosmerta, mia dolce Daisy, ma nel tuo portamonete ho scovato solo quei tre galeoni".
"Dannazione!" miagolò Daisy tutta arruffata. "Sei peggio di Mundungus!".

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Libro 3, Capitolo 9: Una punizione ricca di sorprese

Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo 9: Una grama sconfitta.


Il professor Silente rispedì i ragazzi di Grifondoro nella Sala Grande dove, dieci minuti più tardi, furono raggiunti dagli studenti di Tassorosso, Corvonero, e Serpeverde, tutti estremamente confusi.

Per maggior sicurezza, gli allievi di Hogwarts avrebbero trascorso la notte in quell'abituale luogo di ritrovo, sotto la protezione degli insegnanti, dei Caposcuola, dei Prefetti e di Pietra Stregatto, che pigrava in 'modalità dormiveglia' sulla poltrona della professoressa McGranitt.
Nonostante le accurate ispezioni, nessun insegnante era riuscito a trovare la minima traccia del passaggio di Sirius Black.
Nello stesso tempo, le ipotesi sulle modalità utilizzate dal famigerato evaso per entrare nel castello si moltiplicarono a dismisura e, come aveva fatto notare il Preside al Direttore di Serpeverde, si potevano considerare... 'una meno probabile dell'altra'.
In ogni caso, a differenza del professor Piton e di Pietra, Albus Silente era fermamente convinto che nessuna persona ospitata nel castello aveva aiutato Black a entrare, nemmeno il primo sospettato Remus Lupin.
Invece la professoressa McGranitt, persuasa che Potter non fosse al corrente del fatto che l'ex prigioniero di Azkaban lo stava cercando, dovette ricredersi rapidamente.
Infatti, quando Minerva decise di convocare il ragazzo per informarlo sulla delicata questione, Harry dichiarò sorprendentemente di esserne venuto a conoscenza nel corso del suo soggiorno estivo a Diagon Alley.
Pertanto, dalla notte dell'aggressione alla Signora Grassa, sostituita temporaneamente da Sir Cadogan, Harry Potter venne tenuto sotto strettissima sorveglianza sia all'interno della scuola, sia agli allenamenti sul campo di Quidditch, dove Madama Bumb volteggiava costantemente sopra di lui con i suoi occhi di falco.
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Libro 3, Capitoli 7 e 8: Il sogno di Severus Piton

Libro 3, Capitoli 7 e 8: Il sogno di Severus Piton
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo Sette: Il molliccio nell'armadio, e Capitolo Otto: La fuga della Signora Grassa.

Erano già trascorse alcune settimane dalla lezione di Pozioni in cui Neville Paciock aveva seriamente rischiato di perdere il suo rospo, e anche da quella di Difesa contro le Arti Oscure condotta da Remus Lupin in materia di Mollicci.
Dal momento che i rapporti tra Remus Lupin e Severus Piton stavano diventando sempre più tesi, la Professoressa McGranitt pensò bene che fosse giunto il momento di organizzare un'allegra 'serata accademica' : la vegliarda aveva in mente una singolare festa per insegnanti bisognosi di chiarirsi con i propri colleghi, al fine di ritrovare l'armonia didattica perduta.

Così, con grande entusiasmo, Minerva si recò a Hogsmeade ad affittare, per il sabato successivo, l'intera Taverna ai "Tre Manici di Scopa" di Madama Rosmerta.
Successivamente si diresse nella Torre della Guferia del castello, e affidò gli inviti da distribuire ai docenti allo stormo di gufi più riposati, che avevano un'espressione arcigna e poco raccomandabile.

Tutto lasciava supporre una pianificazione perfetta dell'evento, ma la McGranitt non si era ancora resa conto di aver commesso un gravissimo errore strategico.
Infatti, l'insegnante di Trasfigurazioni non poteva sapere che quei gufi, che portavano i nomi di tre famosi triumviri romani...Cesare, Pompeo e Crasso, erano al servizio dell'Ordine di Gattaca.
Inutile dire che Pietra Stregatto fu immediatamente informato dell'operazione postale richiesta da Minerva.

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Libro 3, Capitoli 5 e 6: Il collare inaspettato

Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo 5 - Il Dissennatore e Capitolo 6 - Artigli e foglie di tè.

Con il suo prezioso carico di studenti, l'Espresso per Hogwarts era quasi giunto a destinazione, nonostante il ritardo causato dalla visita imprevista dei Dissennatori e dei loro terribili effetti su Harry Potter.
Gli studenti erano attesi da almeno cento carrozze trainate da Thestral, i cavalli alati invisibili di forma scheletrica: essi stavano per essere condotti dalla stazione di Hogsmeade al castello, dove sarebbero stati rifocillati con un ricco banchetto.

(Per la precisione, i Thestral sono visibili soltanto da coloro che hanno assistito personalmente alla morte di un essere umano, e si sono trovati in una condizione cognitiva e intellettiva tale da poter comprendere il significato del concetto stesso di morte. Pertanto, era esclusa la possibilità che un neonato che aveva visto morire i propri genitori, come Potter, potesse riuscire a vedere i Thestral. Infatti, Harry riuscirà a vedere i Thestral solo dopo aver realizzato compiutamente la morte di Cedric Diggory).

In Sala Professori, comunque, la notizia dello svenimento di Harry aveva già destato l'attenzione di tutti gli insegnanti e, soprattutto, l'apprensione della Direttrice di Grifondoro.
«Perché gli Stregatti non erano sul treno a proteggere Potter?» esclamò Minerva rivolgendo poi lo sguardo verso Silente.
L'anziano mago ricambiò lo sguardo con un sorriso di circostanza e tacque, in attesa che qualche creatura miagolante prendesse la parola.
Con un bel bernoccolo in testa, Conan Scintillo sembrava l'unico Stregatto dell'Ordine di Gattaca dall'aria spensierata: era uno dei privilegi collegati ai suoi "virtuali" arresti domiciliari a Hogwarts, che sarebbero durati fino alla fine di dicembre.
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Libro 3, Capitolo 4: Al Serraglio Stregat(t)o

Libro 3, Capitolo 4: Al Serraglio Stregat(t)o
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo Quattro: Il Paiolo Magico

Harry ci mise diversi giorni ad abituarsi alla nuova, strana libertà. Poteva andare dove gli pareva, purché rimanesse a Diagon Alley.
Faceva colazione ogni mattina al Paiolo Magico, osservando gli altri ospiti: buffe streghette di campagna, in città per un giorno di shopping; maghi dall'aspetto venerabile che discutevano l'ultimo articolo su Trasfigurazione Oggi; stregoni dall'aspetto selvatico, nani rauchi, e una volta perfino una fattucchiera, che ordinò un piatto di fegato crudo parlando attraverso un pesante passamontagna di lana.

Per la verità, Harry aveva notato anche tre curiose creature incappucciate, avvolte in lunghi mantelli: avevano i volti ricoperti quasi completamente da spesse bende bianche, che ricordavano quelle di una mummia.
Quel piccolo gruppo di avventori era solito accomodarsi ad un tavolo lontano dal suo, sul lato opposto del locale, litigare a bassa voce, e infine, ordinare delle ciotole di latte accompagnate da un vassoio di salsicce o altri insaccati.
Prima di quell'estate, il giovane Grifondoro non aveva mai visto nessuno inzuppare salsicce grigliate spalmate di marmellata nel latte, alla stregua di comuni biscotti.
Però, era consapevole che il Paiolo Magico era l'equivalente di un'enorme porto di mare babbano, dove qualunque stranezza appartenente al mondo magico avrebbe potuto gettare l'ancora, compresa la sua cicatrice a saetta.
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Libro 3, Capitoli 2 e 3: Lo strano caso del Gourmet

Libro 3, Capitoli 2 e 3: Lo strano caso del Gourmet
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo 2: Il Grosso errore di Zia Marge, e Capitolo 3: Il Nottetempo

Quando Harry Potter scese a colazione la mattina dopo, trovò i tre Dursley già seduti al tavolo di cucina a guardare la televisione nuova di zecca.
Nessuno si sognò di augurargli buon compleanno, anzi nessuno dei Dursley diede segno di accorgersi che fosse entrato in cucina, ma Harry ci era troppo abituato per farci caso.
Prese una fetta di pane tostato e guardò il mezzobusto sullo schermo: parlava di un detenuto evaso, chiamato Black, armato ed estremamente pericoloso.
Ma la peggiore notizia del giorno uscì dalle labbra di Zio Vernon: l'odiosa Zia Marge era in arrivo con il treno delle dieci.
Marge era la sorella di Vernon, e aveva intenzione di trascorrere una lunga settimana di vacanze in casa Dursley, scortata dal suo terribile cane Squarta.
Naturalmente, sul numero quattro di Privet Drive vigilava l'impavido Agente "Elio" alias Mr Tibbles, pronto a inviare rapporti miagolanti e dettagliati all'Ordine di Gattaca, se gli eventi lo avessero richiesto.
Il felino di Arabella Figg aveva sempre avuto una romantica visione "artistico-teatrale" della famiglia Dursley, (vedi: Capitolo 1, Libro 1), ed era sicuro che Zia Marge avrebbe portato un tragico tocco di "pathos" nella vita di tutti i componenti di quella famiglia, Harry compreso.
Per Tibbles era una vera fortuna ammirare gli "spettacoli" dei Dursley senza pagare alcun biglietto, ma era rimasto molto amareggiato quando aveva osservato Potter gettare nel baule, senza riguardo, il collare magico donato dalla Casa di Violafucsia.
In ogni caso, sapeva di poter contare sul suo adorato gufo postale top-secret, che amava chiamare Bond, sempre pronto a prendere il volo in ogni momento, anche in situazioni meteorologiche proibitive.
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Libro 3, Capitolo 1: Il ritorno di Conan Scintillo

Libro 3, Capitolo 1: Il ritorno di Conan Scintillo
Liberamente ispirato a Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo 1: Posta via Gufo.

Pietra Stregatto era un felino insolito sotto molti punti di vista.
Prima di tutto, il suo Patronus assumeva la forma corporea di un criceto, l'unica specie di roditore che, fin da cucciolo, aveva sempre preferito vedere in gabbia piuttosto che in padella.
Poi, praticava il "crawling", che amava definire uno sport estremo.
Ciò perché, nel suo caso specifico, tale disciplina consisteva nel gattonare in discesa libera o slalom sopra le più alte vette del mondo.
Infine, desiderava davvero proteggere Potter, come Severus Piton, ma non avrebbe mai ammesso di essere in seria difficoltà per la scelta del suo regalo di compleanno.

La sola cosa su cui era d'accordo con se stesso, riguardava il fatto che il suo presente sarebbe stato recapitato in forma anonima da Mr Tibbles direttamente in Privet Drive, numero quattro.
E per Pietra, concordare con la propria immagine allo specchio, specialmente al mattino, poteva già ritenersi un miracolo.
Restava da prendere l'ultima decisione: la natura del dono.
Era meglio inviare una confezione di topi caramellati, o qualcosa di più utile, per esempio un grattatoio, oppure ...andare ben oltre?
A tal riguardo, Pietra stava consultando Eileen e Daisy da giorni, miagolando ossessivamente la stessa domanda: "Ma se i tempi fossero maturi per fare quel regalo magico a Potter di cui vi miagolavo?".
Naturalmente, anche la risposta costante delle Stregatte non poteva assumere una forma diversa da quella di una domanda speculare, ed era la seguente: "E se invece, per Albus Silente, fosse maturato il tempo di ricoverarti al San Mungo, Reparto Neurodeliri felini?".
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Libro 2, Capitolo 18: I Cinque Grandi di Hogwarts

Libro 2, Capitolo 18: I Cinque Grandi di Hogwarts
Liberamente ispirato a Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo 18: Un premio per Dobby.

Finalmente, dopo tanto tempo, Harry, Ron e Hermione si ritrovarono insieme al tavolo di Grifondoro, per godersi il banchetto straordinario indetto da Silente.
Non c'era dubbio che la pozione di Mandragola aveva dato i frutti sperati, e prova ne era che Hermione non aveva mancato di lamentarsi, almeno con i suoi migliori amici, per gli esami scolastici annullati.
«Harry, se dovessi sentire un altro Basilisco che si aggira per le tubature del castello, e che possa fare al caso nostro...» aveva commentato Ron indicando Hermione, impegnata a tormentare Ginny sulle prove mancate.
«Sarai il primo a saperlo» gli aveva promesso Harry mormorandogli ad un orecchio.

In Sala Grande i festeggiamenti per l'incredibile vittoria sul Mostro della Camera dei Segreti proseguirono per tutta la notte, assumendo le vesti di un vero e proprio pigiama party.
Contemporaneamente, in una sala segreta della Casa di Violafucsia, una singolare riunione stava tenendo svegli cinque vecchi amici, che non si erano più incontrati da oltre un millennio.

«E questo è tutto quello che dovete sapere, almeno per il momento» miagolò il Mago Stregatto Violafucsia ai suoi compagni di mille avventure, leccando pigramente la costola della copertina del libro. «Naturalmente, se avete delle domande, sono a vostra miagolosa disposizione».
Le immagini dei due maghi e delle due streghe si mossero nervosamente nei rispettivi dipinti magici, scambiandosi espressioni allarmate, poi osservarono increduli il Libro Stregatto degli Stregatti.

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